Brigitte Liebel – Oltre lo spazio-laboratorio verso la socialità

Deutsch

Freiburger Sterne, 2015

di Andrea B. Del Guercio

tratto da Kaleidoskop Freiburg, 2017

Risulta molto più simile ad un laboratorio di ricerca, ad luogo di lavoro progettuale più che ad uno studio-atelier d’artista, abbandonando la migliore tradizione post-ottocentesca, lo spazio operativo di Brigitte Liebel; la dimensione ambientale, contrassegnata da strumenti di ricerca e manufatti progettuali, suggerisce immediatamente la curiosità e l’interesse per un’estetica analitica, verificata su base scientifica, introducendoci in una dimensione indipendente della cultura dell’arte. L’ambito estetico in cui opera da tempo Brigitte Liebel, la predominante attenzione alle diverse fasi di un’azione documentativa, è perfettamente riscontrabile nella struttura e nei mirati contenuti del sito, a cui è utile rimandare l’approfondimento e lo studio.
Nello spazio-laboratorio, cosi come è avvertibile nel rapporto d’uso delle opere e della strumentazione, si constata l’attenzione e la ricerca primaria dell’artista verso le realtà esterne, sia in rapporto alle forme del comportamento sociale, ma anche al paesaggio urbano e a quello naturale. Su questa linea estetico-operativa lo spazio interno risulta quindi caratterizzato da tre
distinte aree; quella più tecnica rappresentata dai manufatti espressivi, con istallazione di diversi materiali, frutto di specifici apporti tecnologici, quella di studio e di progettazione rappresentata da un lungo tavolo di lavoro ed infine la grande vetrata che proietta operativamente lo sguardo concettuale dell’artista verso l’esterno, verso la vita sociale nell’habitat urbano. Brigitte Liebel di fatto dichiara che fonte di ispirazione è la vita stessa in cui selettivamente si immerge, cosi che le diverse opere, circoscritte in autonomi cicli di indagine, sono il frutto di una operatività conseguente ai processi di riflessione e di rielaborazione del patrimonio raccolto; i diversi manufatti che costituiscono il suo lavoro e le sue opere rappresentano un interessante patrimonio nato dalla contaminazione espressiva, determinato dai processi di documentazione fotografica, rielaborato attraverso apparati tecnici di consultazione e di percezione. Tre sono gli elaborati prescelti per questa edizione e distribuiti nello spazio espositivo: “Freiburg Stern” del 2015 dedicato a dodici luoghi di particolare rilevanza della città, frutto di un processo si scomposizione caleidoscopica della singola immagine in perfetta relazione con le intenzioni che hanno promosso il titolo dell’intero evento espositivo. Si colloca all’interno dei risvolti intimi della cultura e dell’indagine sociale, l’istallazione a parete “Tra cielo e terra” del 2016, dedicata alla dimensione concettuale dell’infanzia e del mondo giovanile; il sistema compositivo, frutto di una disposizione in corrispondenza tra i diversi volti e la loro personale altezza, frutto di una campagna di rilevazione fotografica, si presenta estremamente incisivo sul piano della contaminazione tra fase di indagine ed espressione estetica. Un significativo passaggio è rappresentato dal ciclo di opere racchiuse nel progetto “Leergut” in cui la fruizione dell’arte passa ad una forma attiva, aprendo al confronto con le stratificazione tra le diverse forme di percezione della realtà fenomenica, tra un presente immediato ed un passato impresso dalla memoria fotografica; contenitori di pellicole sovrappongono ed arricchiscono lo scorrere sotto i nostri occhi, di una quotidianità che si arricchisce di ombre e di presenze, in un rapporto di significativo interscambio.
Queste tre indipendenti tappe permettono di attraversare il percorso condotto da Brigitte Liebel nella società con soluzioni linguistico-visive che rivelano, sotto l’aspetto estetico, valori e soluzioni inedite; la fruizione si troverà ad interagire direttamente con opere che hanno assunto il valore del reperto e della testimonianza, ma anche la dimensione specifica dello strumento di lavoro. La natura di questo percorso, segnala quanto nel sistema dell’arte contemporanea,
assuma, rispetto alla trasformazione neo pittorica degli anni ’80, una continuativa presenza l’esperienza analitica delle seconde avanguardie, le sue relazioni con la cultura scientifica e la sperimentazione laboratoriale.