Un uomo solo al comando – Fieschi. L’Esperienza dell’Arte 2022
“Un uomo solo al comando”
Fieschi. L’Esperienza dell’Arte.
Andrea B. Del Guercio
All’interno dello Studio e dentro uno tra i cento cassetti di un Archivio dedicato all’attività espressiva su supporto cartaceo, dalla vasta produzione calcografica al disegno, estrapoliamo un Ciclo di grandi fogli dedicati alla relazione intercorsa tra il Fieschi-Uomo e la bicicletta, una mitica Bianchi, recuperata, restaurata ed esposta riconducendo al Fieschi-Artista. Si tratta di un processo circolare che svela attraverso lo spazio della Galleria la dimensione performativa posta alle spalle di un autore che anticipa la relazione tra Arte e Vita su cui si fondano le Seconde Avanguardie degli anni ’60.
Nella relazione tra l’uomo e il mezzo intercorre come fondo prioritario quella ricerca del ‘piacere’ che da fisico, condotto attraverso lo sforzo del corpo, il suo surriscaldamento, l’impegno progressivo fino al raggiungimento dell’obbiettivo, giunge al ‘piacere’ estetico, come somma esperienziale di un processi di immedesimazione e trascrizione visiva. I fogli ‘raccontano’ le tappe di un percorso di trascrizione in cui lo ‘strumento’ del piacere – la “Bianchi” da corsa con la quale si inseriva secondo l’idea di un inedito Fieschi in stile ‘Amici miei’ – pone sotto pressione il corpo, permettendo alle diverse anatomie di specificare la propria carica lungo quell’asse che coinvolge l’ironia con i processi analitici della forma, l’eros con il disegno antico, la rivisitazione da Picasso con quel patrimonio che Alberto Mugnaini legge ” …L’iconologia di Fieschi attinge al campionario di archetipi, di miti, di modelli consolidati dalla tradizione, ma non cessa di torcerli, di spiazzarli, di riformularli, di ricombinarli in modalità inedite con le emergenze della quotidianità: in questo consiste il suo furor “neologico”.
In questo quadro espressivo appare evidente come la letteratura critica del passato, l’attenzione di Giannetto Fieschi alla sfera sessuale e alla componente erotica, non ha trovato sufficiente spazio ed anche quella centralità che insieme ed all’interno della cultura antropologica, definisce quella quota che determina e definisce la sua contemporaneità; si tratta di una realtà iconografico-esperienziale assolutamente significativa, attestata dalla Collezione di disegni e di grafiche, rafforzata attraverso soggetti fotografici condotti anche in auto-scatto che rispondono ad una metodologia che possiamo definire ‘performativa’. Se lo sguardo operativo di Fieschi sembra soffermarsi su quella condizione del piacere introspettivo percepita attraverso l’eredità’ secessionista, sostenuta nel dialogo con un’estesa carica espressionista, in realtà dobbiamo ricondurre l’intera sua operazione al riconoscimento di un’operatività fondata su un processo ed un’azione di riavvicinamento, svolta in prima persona e sotto forma di testimone-attore…