L’intimità dell’Arte e la sua presenza nella casa 2021
13 Artisti ESSENZIALI
L’intimità dell’arte e la sua presenza nella casa.
Andrea B. Del Guercio autorizza Alfredo Romio
a rivisitare e liberamente manipolare il testo originale.
13 Artisti Essenziali si coniuga con le esposizioni Sguardi, dall’interno dell’Accademia di Brera – da Lorenzelli Gallery di Milano a Frankfurter Westend Galerie di Francoforte in Germania, Senza Confini in HOAA a Milano…titoli con sfumature diverse ma che sintetizzano perfettamente il clima emozionale in cui nasce un programma espositivo in Europa ma con evidenti ramificazioni verso il “continente” cinese.
Dobbiamo segnalare introduttivamente che vengono meno l’intonazione aggressiva e perde significato la lucidità esasperata, intenzioni che determinavano nel passato esperienze e tendenze espressive fondate sul principio di “Osservazione”, tese a constatare l”Affermazione”, pilotate sulla “Manifestazione”.
Scegliendo nel presente, si intende attribuire ai contenuti del giudizio critico e pilotare la percezione verso l’area della riservatezza, verso quell’area del pensiero che non si accanisce sull’esistente, prediligendo lo scorrere del vedere privo dell’accanimento, di un soffermarsi indagatore, in cui la vista dell’artista opera in posizione di taglio e quello del lettore trasversale, entrambi senza obbligo di stazionamento.
Qual è il senso di questo affaccio se non l’azione tutta dipendente dalla dimensione intima da cui tutto prende origine, frutto di un clima linguistico determinato dalla riservatezza, al cui solo interno tutto sembra nascere, in cui l’azione creativa si sviluppa per ribaltamento su se stessa.
Uno Sguardo rivelatore, presso le nuove generazioni, della tendenza dedicata ad una cultura dell’arte che ha scelto la strada dell’intimità dei sentimenti, delle emozioni trattenute, in cui la realtà si riconosce in forma privata.
Abbandonando l’urlo, la stessa disperazione e l’atto di violenza subito o inferto, si afferma lo sguardo radente del giovane artista, teso alla riflessione nella propria area personale, senza dipendere da altri se non dal proprio sentimento.
Anche la dimensione sessuale, che per eccellenza, come quella politica ed ecologista, si manifestava attraverso l’estensione del grido sottolineato e della protesta, attraverso l’affermazione linguistica dell’immagine e presente anche nei processi analitici, ha lasciato il posto ad un processo che ri-guarda, ri-osserva propositivamente, la dimensione del rispetto…in cui l’opera, abbandonato il fuori, è il frutto del dentro, sostituendo il riposo all’azione, prediligendo la decantazione all’esplosione, la stratificazione alla novità senza storia.
Il caleidoscopio volge la sua attenzione all’interno del libro spaginando testi e immagini, punta il suo obiettivo verso il soggetto interiore rileggendo i classici e scoprendo gli anonimi…prediligendo gesti pittorici calmi e centellinati insieme a riprese lente, optando per il tono di una voce bassa e per i sottotitoli, rispetto al tradimento del doppiaggio, per ascoltare la verità.
Nessun pessimismo né disperazione, ma produzione di una Collezione frutto di sguardi a cui il fruitore saprà partecipare condividendo il clima di riservatezza in cui sentirà di essere stato accolto.
L’obbiettivo che personalmente mi pongo è politico, cioè ripartire dal Collezionista, che non vuol dire dipendenza acritica dal mercato, avendo la certezza di avere un materiale prezioso – quello degli artisti – che non deve attendere, che deve essere solo esaminato in assoluta libertà per poter essere immediatamente inserito nel tessuto dell’habitat familiare.
Nel momento in cui si riparte dall’acquisto di un’opera e dalla costituzione di una collezione contrassegnata da artisti giovani, posti nella fascia di età che li vede ancora all’interno delle Accademie e nella prima fase di maturazione, si deve tener conto che molto difficilmente ci si debba rapportare al sistema di valutazione, tendenzialmente opinabile per la variazione dei dati coinvolti, e quindi di vendita del mercato, caratterizzato dalle quotazioni delle Aste. Un clima di sospetto riassunto da Francesco Micheli “…quando ci si avvicina al mercato dell’arte contemporanea, distinguere ciò che è arte vera da ciò che è evento legato a fatti di mondanità, frutto di propaganda e messinscena accattivante” (in C. Borghi Acquilini Ediz Sperling & Kupfer 2013).
L’evento propositivo è in grado di incamminarsi con le sue sole gambe parafrasando l’inizio della stagione moderna rappresentata in ” Bonjour Monsieur” di Gustave Courbet.
Alla base di ogni forma di rapporto con l’arte, quindi anche l’attività critica e il collezionismo, risulta storicamente preminente il valore emozionale, ed anche nell’attuale stagione, seppur contrassegnata da una crescente quota di interesse all’investimento finanziario, la condizione del piacere – che include l’auto riconoscibilità nella dimensione estetica dell’opera (tematica e formale) – rimane la componente preminente e più diffusa; questo orientamento deve determinare le modalità di rilancio per un’accessibilità allargata al sistema dell’arte, alla partecipazione e alla frequentazione dei siti dell’arte.
Le strategie della Critica d’Arte e del Collezionista, devono includere anche oggi come in passato, la doppia natura di una ‘scelta’ in cui convive l’adesione emozionale al messaggio figurato con la percezione di aver colto nell’opera e nel suo autore, attraverso l’eccellenza della dimensione sensibile, il valore simbolico di una società, di una stagione storica, di una cultura collettiva.
Le due componenti difficilmente si disgiungono ma nulla vieta che il piacere abbia un’assoluta preminenza, sullo stesso interessamento culturale, politico e filosofico, che insieme determinino la scelta e/o l’acquisto; non deve sfuggire la relazione con la strategia di arricchimento estetico del proprio habitat culturale, in cui ogni tassello trova il suo spazio fino a definire l’unità predisposta da un puzzle.
Andrea B. Del Guercio
14 Luglio 2021