ANDREA HESS – Quando il “filo-disegno” si inoltra in campo aperto. 2021 (PDF)

Stoccarda dove è nata, Ravenna nella cui Accademia si è formata e Friburgo dove ha consolidato il suo laboratorio, rappresentano le coordinata di quell’itinerario esistenziale e culturale che ha definito la dimensione artistica di Andrea Hess; una triangolazione tra centri di eccellenza a cavallo tra le Alpi, luoghi in cui il patrimonio europeo si è formato e si riconosce tra costanti processi di scambio e di contaminazione. All’interno di questa relazione si inserisce Padova con cui Friburgo è gemellata, sottolineando la relazione tra antichi poli universitari, luoghi di studio e di ricerca lungo l’intera stagione storica; un rapporto che si consolida, attraverso una nuova esposizione con lavori inediti e

predisposti con mirata attenzione per il Teatro Barco. Un diverso progetto creativo rispetto all’esposizione del 2017 presso il San Gaetano, ma in grado di svelare ancora la dimensione riservata in cui Andrea Hess opera, da cui trae ispirazione per definire una risposta iconografica.

In quel precedente testo critico, di fronte ad una collezione di piccole e preziose sculture, suggerivo la percezione di “riservati teatrini della memoria – frutto – della funzione determinante del rammendare e del cucire, quindi di un antico gesto femminile,piccoli brani di stoffa quali matrici per la riuscita delle singole opere”.

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