Premio Nazionale delle Arti – Collezione 2011
Collezione 2011
di Andrea B. Del Guercio
1.Probabilmente la formula ed il sistema che caratterizzano il premio Nazionale delle Arti hanno la necessità di una ri-definizione in grado di far emergere non solo i valori evidenti ma il patrimonio elaborato e custodito, spesso raccolto con valore potenziale, all’interno delle Accademie; la distribuzione delle Accademie sull’intero territorio nazionale, quindi tra grandi e piccoli centri urbani, tra le grandi sedi storiche e quelle nate, anche con evidenti forzature politiche locali, negli ultimi decenni, in stretta relazione con il tessuto ‘antico’ degli Istituti e dei Licei artistici, suggerisce una riflessione più attenta sul rapporto tra produzione e fruizione dell’arte e permette di ipotizzare una crescita globale della cultura dell’arte sulla base di un sistema di conoscenza da parte della società e quindi di una distribuzione al suo interno, attraverso il collezionismo, che sia reale ed ampia. La sezione di pittura, così come per le altre aree e nella contaminazione che ne caratterizza il concetto, tecnico ed estetico, di Arti Visive, è anche in questa edizione il risultato di una selezione, in questo caso sicuramente severa, su un materiale molto più ampio ma che a sua volta rappresenta una porzione minima rispetto all’intero patrimonio espressivo nazionale; di fatto e nella sostanza le rigorose leggi del sistema dell’arte, la selezione e l’individuazione di valori mirati, hanno alle spalle e dipendono da un tessuto creativo e da una produzione, da un ‘accumulo’ comunque ampio che esiste. Un accumulo, spesso acritico rispetto alla necessità ed all’obbligo di definire i ‘principi culturali di contemporaneità’, sul quale si definiscono i contenuti espressivi degli eventi espositivi che si inseguono e si rinnovano mantenendo viva la cultura dell’arte.
2. Se si osserva, sia sul piano espositivo che editoriale, l’insieme delle opere selezionate si constaterà quanto esse possano rappresentare l’ampio territorio di comunicazione e di ricerca al cui interno operano la più recente generazione di artisti; ogni singola opera appare sia un tassello specifico per qualità e caratteri ma anche una voce all’interno di un racconto polifonico. Il valore dell’operazione mi sembra raggiunto grazie ad un processo di sintesi qualitativa in cui il singolo ed il collettivo interagiscono, in cui le interferenze e le contaminazioni, lo scambio di metodo e di prassi linguistica riconoscibili all’interno delle opere offrono il valore significativo di quella ‘contemporaneità’ che caratterizza il più ampio sistema delle Arti Visive. Più che una sezione, freddo termine che separa ciò che si caratterizza per articolazione di sistema, parlerei per questa edizione di una collezione; segnalo cioè l’idea di aver realizzato, recuperando dalla tradizione della ‘quadreria’, così come era della gipsoteca e del gabinetto delle stampe, uno spaccato sufficientemente completo sullo stato della creatività artistica e dei sistemi linguistico-visivi contemporanei. Avanza attraverso la definizione di questa collezione di opere l’obbiettivo di predisporre un sistema estetico articolato al cui interno l’osservazione si qualifica sul piano della documentazione e della catalogazione, dello studio critico e dell’approfondimento inter-culturale; la collezione rivela al suo interno infatti la compresenza di aree tematiche e condizioni psicologiche diverse, ambito riservati di pensiero e forme collettive di relazione.
L’orientamento che siamo andati e siamo riusciti a costruire, condiviso con i membri esterni, Lucio Del Pezzo e Forgiali, si pone in rapporto di chiara corrispondenza con le specificazioni espresse da dieci cattedre di pittura di Brera e dalle linee guida della didattica e della ricerca emblematizzate anche quest’anno da diversi progetti creativi ed espositivi: Progetto ( a cura di G.Grillo,N.Salvatore,S.Pizzi)” Accademia Italia”, proiettato verso “Accademia Europa”, e dedicato ad una generazione di docenti artisti e teorici attivi nelle diverse accademie italiane, che si pongono nei confronti dell’attuale sistema dell’arte in aperta autonomia e critica dissonanza; un percorso inter-esperenziale al fine di fornire il senso della figura dell’artista,la specificità della pittura come linguaggio,la poetica come ricerca ed esperienza esistenziale,la ridefinizione delle aula di pittura intesa come laboratorio,fucina,atelier; Progetto ( a cura di I.Bressan. I.Gadaleta, F.Marrocco) ‘Osservatorio IV’ intitolato “H2O” dove il tema dell’acqua si pone al centro dell’attività espressiva dello studente sia nella redazione dell’opera che nelle relazioni istallative della stessa tra le risaie della Lomellina ed i locali a Sartirana della pilatura come luogo espositivo diverso; Progetto (a cura di R.Galbusera) ‘ Siti specifici – luce e buio’ in collaborazione A2A, società di distribuzione dell’energia a Milano, e caratterizzato dalla riflessione, elaborazione e collocazione di opere, con pluralità di linguaggi, in siti caratterizzati dalle tecnologie dell’illuminazioni e dell’oscurità; Progetto (a cura di R.Salvadori) ‘Isola Comacina’ focalizzato sulla frequentazione, percezione del sito e dei suoi valori ed elaborazione di reperti iconografico-riflessivi poi racchiusi in un volume; Progetto ‘Trasparenza. Collezione Morningstar’, dedicato alle relazioni tra il sistema dell’arte e quello della finanza, si pone come una condizione significativa e specifica dei sistemi linguistici dell’arte; si tratta di una condizione perseguita dall’artista lungo l’arco ampio dell’esperienza espressiva, muove infatti dal dato tecnico della materia, cromatica e plastica, a quella tematica e concettuale.
3. Alla luce di questi dati ed all’interno di questo clima culturale si colloca il percorso espositivo caleidoscopico predisposto; l’aula e l’abside dell’ex Chiesa di San Carpoforo, sede didattica del Biennio di Arti Visive, laboratorio del pensiero e del fare dell’arte, vedono la distribuzione scandita di ‘finestre’ aperte sulla realtà urbana (A.Nelfo,S.Diana) e sul paesaggio interiore(E.Spadoni,G.Politi, M. Romano, N.Tommasini), specchi riflettenti tra interno (E.Fossati) ed esterno, carte per appunti (V.Garofano) e libri per immagini (I. Russo), tavole di supporto al colore (S.Faccin,F.Severino,F.Gaglini), ed alla materia(G. Vasta) spazi insistiti dalla scrittura per immagini (V.Valla), documenti fotografici (A. Feliciello) e repertori di viaggio (M.Giagnacovo), tele e velari che narrano le contaminazioni, gli incubi (E.Baha, M.C.Polidori) e le mutazioni genetiche (M.Cenni). Anche in ambito pittorico la polimatericità appare un contributo incisivo e significativo, attraverso il quale si divarica l’attenzione ed il coinvolgimento della sfera del comportamento (C.Rastelli, V.Lappa, G.Serafini), sia individuale (L.Corà) che sociale (C.Lombardi), delle funzioni d’uso e delle necessità sensoriali; le tecniche espressive appaiono evidenti nella loro specificità (V. Garbagnati, P. Farci) e valore e spesso diventano caratterizzanti, con valore di indagine interna alla grammatica del colore(R. Barbuto, C.Pislaru, A.Santo, C.Barone, J. Palombi), del disegno (R.Franceschini); i temi sono spesso dettagliati ed approfonditi in maniera mirata ed esclusiva, non lasciando margini alla genericità ed all’auto referenzialità.
A. Nelfo