Collezione Rilastil per l’Arte Contemporanea 2015
Collezione Rilastil per l’Arte Contemporanea.
2015
Centrale per definire la natura di questa Collezione è ancora una volta la ricerca di un sistema iconografico-espressivo in grado di rappresentare le infinite variabili e le soluzioni racchiuse in un tema; parallelamente conla storia dell’arte occidentale antica, la definizione di soggetti e argomenti specifici, hanno contrassegnato anche la stagione contemporanea dando vita a movimenti e gruppi di ricerca. Accanto alle grandi e consolidate raccolte museali dedicate alla cultura religiosa, si sono andate nei secoli sommando, con specificità geografico-culturali e nello sviluppo storico dei linguaggi visivi, i campi della ‘Natura morta’ e del ‘Paesaggio’, del ‘Ritratto e dell’Autoritratto’, della ‘Scene di genere’ e dello ‘Studio di Architettura’, dalle ‘Battaglie navali’ a quelle di ‘Terra’.
Questo percorso condotto per aggiunzione di tasselli ha sostanzialmente raggiunto le più recenti forme di espressione, spesso ridisegnandone i valori e gli obiettivi narrativi, dimostrando sia la validità intrinseca al processo di studio e di produzione creativa, ma anche ponendo in evidenza il potenziale del soggetto stesso in grado sempre di svelare nuovi contenuti e diverse forme estetiche.
Sulla base dell’esperienza storica, appare significativo affrontare le questioni dell’arte, anche di quella contemporanea, cercando di vederle attive e operative in funzione ed all’interno della costituzione di una Collezione, cioè di un territorio caleidoscopico di indagine e di confronto, in cui la libera creatività trovi soluzioni originali.
Nasce in questo ambito l’inedita Raccolta d’Arte Contemporanea costruita intorno ad un soggetto, il tubetto di cremaRilastiled ai suoi valori di riferimento; si afferma tangibilmente un nucleo di opere nate attraverso il confronto e la suggestione tra una realtà scientifica e l’esperienza estetica, l’intuizione e la trasformazione di un soggetto in equilibrio tra arte e medicina.
Centralità dell’icona.
Più specificamente anche nella storia recente dell’arte, cosi come è avvenuto nel passato, l’icona ha assunto un ruolo centrale e determinante nella nascita e definizione dell’opera; sappiamo quanto la contemporaneità espressiva ruoti intorno alla definizione dell’immagine ed alla sua natura comunicativa, anche quando percorre processi analitici e sistemi astratti, quindi dalla stagione Pop a quella Minimal a quella Land e Body.
Sin dalle seconde avanguardie, nella seconda metà degli anni ’60, l’idea di ‘prendere in esame’ e la definizione iconografica dell’opera, hanno caratterizzato la ricerca artistica collocandola in linea di relazione esperienziale con i processi di selezione e approfondimento scientifico.
Il ‘tubetto’ e il suo contenuto ‘cremoso’.
Osserviamo che il tubetto in alluminio contenitore della crema di Rinastil non si differenzia se non nella descrizione scritta del contenuto,quindi attraverso un sistema linguistico diverso e indipendente, dal tubetto contenente il colore; la differenziazione dettata dal testo introduce una specificazione tra i due soggetti, ma di fatto lascia intatta sul piano materiale la loro relazione simbolica e simbiotica. Questo dato oggettivo pone il primo tassello di una relazione tra arte e scienza dimostrando che hanno in comune la stessa ‘icona visiva’ ed anche la medesima riconoscibilità operativa. Schiacciando il tubetto si estrae il suo contenuto e lo si utilizza per svolgere una funzione che a sua volta presenta elementi di ulteriore comunione d’intenti; sappiamo infatti, che al tubetto corrisponde una materia morbida, diluibile e spalmabile, ma anche spesso la cui natura a base di olii risulta in grado di ungere. Ma ciò che colpisce e che porta ad una concezione più profonda la relazione tra arte e scienza nell’iconografia unitaria del tubetto in alluminio, è la valenza della ‘bellezza’; nei due distinti casi, la crema medica e il colore sono per loro natura potenziale espressione di un miglioramento, testimoni operative di cura dell’esistenza. La bellezza, racchiusa come crema e come colore, intesa come valore e non forma superficiale di affermazione dell’estetica personale, è in grado di introdurre nell’esperienza umana il dato della qualità; l’estetica è in grado di intervenire sia sulla natura biologica del corpo umano, ma anche in quella della sensibilità e della cultura attraverso la pittura.
Nasce una Collezione.
Dieci giovani artiste sono state invitate a confrontarsi con le tematiche del Progetto, in particolar modo con il miglioramento della condizione di vita della donna, per andare a rintracciare idee e suggestioni nella relazione con l’icona di riferimento, il tubetto crema/colore.
In relazione ad un sopraluogo presso gli uffici e i laboratori dell’Istituto Ganassini, gli artisti sono entrati in relazione con le questione della ricerca, affrontando nei dettagli le realtà coinvolte, gli obiettivi che si vogliono raggiungere, la natura specifica e le competenze della committenza per la costituzione della Collezione Rilastil per l’Arte Contemporanea. Sulla base di questo passaggio e nel confronto reale con una campionatura di tubetti di creme della linea Rinastil si è sviluppato un percorso che ha dato sostanza, prima ad un ampio ciclo di progetti e di bozzetti preparatori, poi alle opere per la costituzione del primo nucleo della Collezione.