Marco Klee Fallani – Ricondurre l’opera al luogo.

Marco Klee Fallani. Ricondurre l’opera al luogo.

Galleria Cartavetra Firenze

Febbraio 2020

di Andrea B Del Guercio

Scorro la documentazione di quelle opere che , tra sculture e dipinti, andranno a ‘disegnare’ il percorso espositivo predisposto da Marco Fallani e idealmente provo ad immaginare le emozioni che questo racconto per immagini potranno suggerirmi. 

Il ‘percorso’ delle mie parole e la successione delle frasi, nasce dalla frequentazione di una cultura artistica attenta a predisporre e quindi a seguire un tessuto di relazioni tra immagini filtrate dal reale, incontrate e rielaborate attraverso una figuratività gestita dalla memoria e riconsegnata attraverso un processo emozionale; ogni tassello di questo sistema creativo, fatto di soluzioni ripetute e approfondite tra diverse variabili cromatiche, ma anche da soluzioni indipendenti e formalmente autonome, permette alla percezione di restare costantemente in bilico tra lo sviluppo di un fil rouge e l’improvviso scarto di  un evento ‘straordinario’. 

Per meglio spiegare il mio pensiero vorrei rimandare il lettore di questo testo, per poi tornare alla successione delle opere, ad alcuni fotogrammi dedicati alla studio di Marco Fallani e da questo verso un’idea più ampia di quella che può essere un atelier di pittura; l’idea è quella, su cui da tempo insisto nel mio lavoro di storico dell’arte, di ricondurre l’opera d’arte al luogo in cui essa nasce, in cui non solo venga concepita ma effettivamente realizzata ed è in questa sede che si scoprirà come il sistema espressivo sia una realtà complessa, fatta di rimandi tra frammenti, stralci e cancellazioni, sovrapposizioni e alleggerimenti. 

Nello studio le tele e le sculture, la pittura ad olio con il suo inconfondibile profumo e la terracotta prima di andare in cottura ed ancora gli smalti realizzano un’unica animata realtà sfaccettata che si arricchisce attraverso la presenza di volumi illustrati della storia dell’arte quale patrimonio iconografico inscindibile con l’attualità…ho vissuto con grande partecipazione nei miei lunghi anni fiorentini, il clima culturale ed espressivo che questa dimensione assolutamente emozionale dello studio di Marco Fallani racconta, di cui rivisita con personale sensibilità i valori, attivando nuove energie narrative… non deve sfuggire nella sua attività creativa il ricordo e la rilettura dell’azione di rinnovamento della stagione figurativa post informale condotta con l’obiettivo di ‘cancellare’ il disegno nella definizione storica della cultura rinascimentale fiorentina, cosi come deve essere riconosciuta anche la volontà di recuperare le dissolvenze del manierismo e le improvvise accensioni seicentesche, oggi sostenute da i bagliori e le sottolineature che uniscono la stagione fauve a quella pop…ai troppo poco conosciuti ma specifici contenuti della stagione figurativa fiorentina contemporanea, posta lungo tutta la seconda metà del XX secolo, Marco Fallani si collega, ne recupera la profondità, per donarle un indirizzo pienamente rinnovato.

Il percorso che lo sguardo ha condotto lungo la successione diversificata delle opere di Fallani, ha trascritto parole e frasi, ricordi e osservazioni, che questa edizione raccoglie estendendo nel tempo il percorso espositivo della Galleria.