Nicola Carrino
di Andrea Del Guercio
L’intero percorso espressivo di Nicola Carrino é costruito e sostenuto da un severo progetto culturale, scandito da approfondimenti teorici, autonomi ed in sintonia dialettica con il dibattito storico‑artistico e storico‑architettonico. L’origine della produzione artistica e della strategia culturale si inquadra nella svolta impressa nei primi anni ’60 da Giulio Carlo Argan, con un carico di crescente e civile responsabilità per i processi espressivi, per conseguenti risultati oggettuali ed in fase di installazione nel contesto sociale. Una materia teorica che Carrino specifica nella costituzione di Forma 1 ‑ con Biggi, Frascà, Pace, Santoro e Uncini. Un contributo personale che costruisce l’ampio dibattito predisposto direttamente dagli scultori tra gli anni Sessanta e Settanta, e che in Italia ha punti di forza nelle proposte di Pietro Consagra, la “Città Orizzontale” del 1968‑69 e di Arnaldo Pomodoro nel Progetto per il Nuovo Cirùitero di Urbino del 1972; una materia complessa tornata, dopo una stagione effimeroprogettuale 1975‑80, nella cultura plastica delle nuove generazioni.
Oggi, riosservando trent’anni di attività, aperti prospetticamente sugli sviluppi attuali ed immediatamente futuri, possiamo raccogliere due termini problematici, sottolineati recentemente anche da Trini nel «Controllo puntuale dei valori d’uso» e nella «Nuova urgenza dei valori di gruppo». Le due aree problematiche devono essere sempre osservate in funzione di interazione, per essere effettivamente costruttive; una coesione che, di volta in volta, si specifica manufatto per manufatto, progetto per progetto, nel quadro di produttive interferenze con il contesto architettonico ed urbanistico. La presenza, nella storia della scultura contemporanea, dei «Costruttivo» risponde, tra le valenze ancora architettoniche del termine, alla redazione di una scultura caratterizzata da mobilità su una struttura formale rigorosamente logica, di una scultura che si rinnova per sua natura in una fruizione attiva, collettiva. 1 diversi “Costruttivo”, scanditi da una modularità geometrica per alleggerimento di ogni struttura formale, sono qualificati nei valori estetici e di contenuto da una sempre diversa organizzazione, per accumulo o separatezza, in relazione allo spazio pubblicoprivato, ed alla funzione d’uso.
Muovendo dal Costruttivo le Ellissi, in forma sia plastica che pittorica, in esterno ed interno hanno ragione, sempre in stretto rapporto, nell’interagire con il contenitore. Sia grandi Ellissi inserite nel complesso architettonico ‑ Cassa Scuola Professionale Edile di Taranto ‑ che nuovi Costruttivi inseriti nell’impianto urbanistico di una piazza, sempre di Taranto (in fase di realizzazione) il progetto plastico consegue ad una volontà e quindi ad uno studio per una percezione di valori formali che definiamo valori culturali collettivi.
Sono quei «valori di gruppo» nati da una concezione aperta dei valori d’uso che Carrino conferma intervenendo nel contesto privato, muovendo cromaticamente, anche quando ha il peso specifico di una lastra di ferro monocromo, la geometria piana verso una più intensa sensibilità contemporanea.