Per Mozart. L’arte contemporanea per la musica.
di Andrea B. Del Guercio
Amadeus Contemporary Art Hotel Salzburg
Sfugge a molti che il concept di un Art Hotel appare, forse per la prima volta, nelle battute iniziali del film ‘Indovina chi viene a cena?’ del 1967 con Spencer Tracy e Katrine Hepburn; quell’indicazione preziosa anticipava di trent’anni la recente tendenza internazionale tesa a ricostruire forme di accessibilità al sistema dell’arte contemporanea e più specificatamente all’esperienza di un collezionismo privato diffuso. Non è un caso che il suggerimento teso a ridistribuire, con forte valore simbolico, nella socialità degli spazi alberghieri, l’esperienza estetica e la ricerca artistica, trovasse collocazione all’interno di un’esperienza cinematografica dedicata allo sviluppo della civiltà contemporanea.
La tendenza e la diffusione in questo decennio degli Art Hotel nelle città europee, deve essere ricondotta all’interno del patrimonio artistico antico; si deve relazionare tale binomio tra arte e habitat con la più ampia storia culturale del continente ed in particolar modo al concetto di accoglienza, alla specificazione che sottolinea il valore salvifico dell’arte, l’apporto del bello alla qualità della residenza. Sappiamo infatti che la storia dell’arte occidentale, definita dalle attuali raccolte museali, dalle collezioni distribuite nei palazzi e nei monasteri, abbia trovato favorevole origine, quale fattore fondante, l’esperienza racchiusa nel concetto di ‘casa’, nel luogo privilegiato delle relazioni personali con la quotidianità, quindi con la distribuzione in essa della cultura dell’arte.
A questi valori, testimoni dell’incontro tra la memoria e l’attualità, si ispira con responsabile attenzione l’idea e la realizzazione di una Raccolta di opere dedicate a Wolfgang Amadeus Mozart, a cui ha fatto seguito la loro collocazione all’interno dell’Hotel, tra gli spazi comuni e le camere private. Le opere sono il frutto di una creatività condotta da giovani artisti nati e riuniti dalla comune appartenenza all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, posta a breve distanza dalla Chiesa di San Marco, dove il giovane Maestro salisburghese soggiornò tra 1770 e 1773, durante i suoi primi viaggi in Italia.
La Raccolta scioglie per immagini le infinite variabili espressive della musica di Mozart, scandisce emozioni di sonorità magistrale ma anche coglie i fatti di un’esistenza eccezionale, interpreta figure ed attori, esaspera la percezione di una cultura che ha rivoluzionato la sensibilità del suo tempo per restare centrale nella nostra stessa epoca. Ogni artista ha affrontato un particolare della sua opera, un aspetto della vita del musicista, immagini e lettere private, ricordi e visioni creative, riconducendo le proprie emozioni espressive all’interno di un progetto condiviso teso a concepire una fruizione dell’arte a carattere privato, non museale, ma nel clima intimo di una ‘casa’, di un palazzo d’epoca, in un elegante Albergo carico del fascino della storia; ogni opera, diversa e indipendente per stile e sistema linguistico, per supporto e per tecnica di redazione, si trova distribuita nello spazio abitativo come note sulla carta da musica, cosi che il fruitore possa seguirne lo sviluppo, incontrane le sonorità, raccoglierne le suggestioni narrate, instaurare, nella riservatezza dello spazio privato, l’ascolto visivo del racconto, riconoscere il soggetto e scoprire la testimonianza culturale. Sin dal clima raccolto della lobby, riconfermato tra i corridoi al piano e nelle stanze dell’Hotel, la figura di Amadeus Mozart si mostra in tutta la sua vivacità espressiva, si propone con il suo talento e la sua carica sensuale, attraverso la ricerca del gioco e dello scherzo, per poi toccare le massime corde dell’esperienza spirituale, l’estensione del pensiero di fronte alla morte. La produzione delle opere, le tele e le lamiere di ferro dipinte, la mobilità del disegno e delle sagome acquerellate, il movimento dei teatrini, le pagine di musica e la materia colorata, la ramificazione filiforme del segno, l’esplosione di vitalità nella matrice xilografica, propongono, rafforzando la collegialità espositiva un caleidoscopio visivo, una coralità musicale per immagini, una sinfonia impazzita; una Raccolta che afferma, con valore di rinnovata testimonianza, il rapporto inscindibile in Mozart tra arte e vita, tra musica ed esperienza umana.