Debora Fella – I confini e le ombre. Dai Castelli di Bellinzona
di Andrea B. Del Guercio
Lugano, Five Gallery
Debora Fella e la dimensione monumentale dell’architettura
Dall’osservazione delle note forme storico-architettoniche del Ticino e dall’attenta penetrazione visiva nelle severe strutture plastiche dei Castelli che circondano e contrassegnano il paesaggio di Bellinzona, Debora Fella ha predisposto ad un dettagliato e rigoroso ciclo di opere; la severità espressiva che caratterizza e contrassegna le diverse tappe del suo percorso trova in questo ciclo un consolidamento ed un organico momento di raccordo interno, in linea con la svolta tematica orientata allo studio ed al confronto con la sostanza mnemonica dello spazio architettonico.
Rispetto ad un primo approccio al patrimonio archeologico industriale distribuito nelle estese periferie milanesi, caratterizzato dalla sopravvivenza del sistema costruttivo moderno, da cui estrae per attraversamento visivo la valenza testimoniale, Debora Fella si pone di fronte alle volumetrie serrate dei Castelli di Bellinzona in una posizione di osservazione e quindi di elaborazione del tutto inedita, con una diversa natura del processo di comunicazione ed un specifica struttura linguistica.
Se il valore dell’essenza della realtà, con la volontà di raggiungere la profondità impalpabile ma altrettanto concreta della consistenza materiale, rappresenta il dato qualificante sul quale la giovane artista ha costruito, in questi anni, un percorso espressivo che la pone in netta evidenza all’interno del vasto bacino espressivo di Brera, ritorna in tutta la sua interessante evidenza, ponendosi quale realtà estetica consolidata.
Il ‘quaderno’ che pubblichiamo raccoglie le opere svelando, attraverso la successione dei passaggi iconografici, tra le dimensioni e le forme e le diverse tecniche, il percorso di osservazione e di trascrizione psicologica della dimensione monumentale dell’architettura, così che ogni passaggio della visione si ricompone attraverso la robustezza del nero e la profondità dei grigi, con lo scorcio aperto sul vuoto suggerito dal bianco.
Dalla lettura dei primi appunti e delle prime carte, fino alla determinazione delle grandi dimensioni delle superfici, tra la verticalità e l’organicità del quadrato, si rivela che il percorso espressivo, risponde ad una sensibilità analitica della percezione.
Così come era evidente già dalle prime prove ed in particolare nel ciclo dedicato alla ‘figurazione paterna’, nel biennio 2012/13, Debora Fella non appoggia l’azione pittorica sulla descrizione, ma programma un processo di interpretazione del contenuto segreto, confermando in questa fase di figurazione del paesaggio architettonico-monumentale, soluzioni e
forme di inedita visione. Sceglie infatti di dettagliare la dimensione della struttura e i suoi valori attraverso la cancellazione della consistenza fisica sostituendola con la trascrizione dell’energia lasciata e racchiusa nell’ombra, nella estensione della sagomatura. La cancellazione non nega il reale ma ci offre la testimonianza della verità, di ciò che realmente resta di essa attraverso il ricordo, oltre il filtro del vedere acquisendone la sostanza.
La dimensione spaziale del lavoro segue le indicazioni di una sensibilità che conosce per istinto lo spazio del rischio, le vertigini della difficoltà e non esclude le soluzioni estreme perché sa essere conseguente, responsabilmente attenta, all’esperienza sensibile; Fella non segue l’esistente, ma lo incalza, lo affronta raccogliendo scorci pericolosi, soluzioni imprevedibili indotti dalla partecipazione.
By observing the well-known historical-architectural forms of the Ticino and through a careful visual penetration into the austere sculptural structures of the Castelli that surround and characterize Bellinzona, Debora Fella has created a detailed and rigorous cycle of artworks. The expressive severity that characterizes and marks the different stages of her artistic path is consolidated in this cycle and finds an organic moment of internal connection, in line with the thematic turning point that aims at investigating and challenging the mnemonic substance of the architectural space.
In allegato trovate il catalogo della mostra.