Shendra Stucky – Vincoli
di Andrea B. Del Guercio
Lugano, Five Gallery
Nel caos delle emozioni nulla è lasciato al caso.
La raccolta di opere di Shendra Stucki risponde ad una processo espressivo dettato dalla necessità di diagnosticare in maniera immediata e diretta quelle sollecitazioni che le relazioni sociali impongono con estrema insistenza nella quotidianità, a livello emotivo e in relazione con il comportamento personale; Shendra, sulla base di una natura sicuramente partecipativa ed una curiosità creativa in costante movimento, rielabora attraverso una grammatica linguistica frutto di un processo di esemplificazione, le diverse provocazioni indotte dalle relazioni sociali; sulla base di una casistica che attraversa gli stati d’animo e le forme, gli atteggiamenti e i ruoli comportamentali, nasce questa raccolta dettagliata di immagini indipendenti l’una dall’altra seppure collegate dalla volontà di indagine e di comunicazione globale.
La successione di elaborazioni acquisiscono il valore, spesso sottolineato con forza, del ‘reperto’ iconografico nei confronti dell’esistenza nella contemporaneità ma è la loro installazione nello spazio espositivo a rivelare l’intenso ambito espressivo di Shendra. Se per un verso ogni ‘frammento’ di questa raccolta inedita di opere, si rivela una realtà autonoma, dettagliata nella specificità tematica affrontata, ora contrassegnato da una accentuate portata esistenziale, ora con alleggerimento attraverso il gioco infantile sempre in un clima di amara ironia, sotto un profilo più ampio si deve osservare la predisposizione di un sistema organico e consequenziale.
Di fronte a una natura creativa che accetta di confrontarsi con il caos delle emozioni, spesso frutto di violenze e soprusi, la ricerca e la soluzione offerta alle diverse forme con la definizione di ogni singolo lavoro, si rivela condotto da Shendra da estremo rigore compositivo e linguistico; nulla è lasciato al caso all’interno di ogni singolo ‘tassello’ di un caleidoscopio dedicato all’animata partecipazione emotiva nella processualità del reale.
Lungo la successione delle opere, il corpo umano, maschile e femminile, quale soggetto tendenzialmente offeso rispetto alle sue libere forme di libertà, ma anche ricco della sua integra bellezza, si rivela veicolo esperienziale all’interno di un percorso che vorrei provare a definire compulsivo, tra emozioni che si inseguono rincorrendosi; precisiamo che Shendra in ogni porzione del suo lavoro racchiude una precisa tensione tematica, pur evitando di dare risposte e soluzioni, afferma e denuncia senza condannare, pronta a sdrammatizzare con la freschezza dell’ironia.
Come le immagini di realtà si rincorrono insistenti e a tratti ossessive, così si moltiplica l’ingresso installativo di palloncini testimoni di una volontà di alleggerimento della la ‘massa critica’, ma anche di severa sottolineatura.
In allegato trovate il catalogo della mostra.