Aldo Spoldi: Il Tallero coniato dall’Accademia dello Scivolo
di Andrea B. Del Guercio
Lugano, dicembre 2016
La definizione di Conferenza Stampa, predisposta da Aldo Spoldi, che si è tenuta sabato 3 Dicembre 2016, alla galleria Five Gallery di Lugano, specifica la cultura di un evento diverso al cui interno si confronta la natura teorica con quella espositiva, la voce estetica a quella finanziaria; il pensiero che definisce Conferenza Stampa e di Presentazione una forma dell’esperienza artistica indica il principio e i valori di un’azione comportamentale che riconsegna all’estetica la natura politica del giudizio; la Conferenza di Presentazione rappresenta per l’artista e per la sua opera, l’affidamento di un ruolo propositivo specifico, qualificato dall’affermazione oltre i confini del sistema dell’arte; la Conferenza di Presentazione assume i contorni e quindi il peso di un intervento diretto all’interno dei processi di comunicazione sociale, con potenziali ricadute nei processi comportamentali.
Nello specifico Aldo Spoldi, all’interno di un rapporto di continuità con precedenti interventi operativi nella sfera e nelle relazioni tra arte ed economia, riattiva quella forma espressiva, la Conferenza Stampa, che negli anni ’60 e ’70, aveva contrassegnato la stagione della partecipazione e del confronto, dell’intervento e della testimonianza; l’artista torna a rimarcare lo svolgimento di un ruolo e di un compito, per se ma anche per il frutto della sua produzione, che penetra, seppure con strumenti estetici e grammatiche visive ‘leggere’, nel territorio dell’attualità, nel confronto tra le posizioni di giudizio e di ripensamento del sistema economico globale. Spoldi ribalta, cosi come è nella natura linguistica di tutto il suo procedere, l’approccio storicamente segnato da una impegnativa cultura della responsabilità, riconsegnandolo in quella nuova forma narrativa, frutto di una stratificazione del patrimonio iconografico popolare, in cui è presente la memoria viva della storia europea. A questa, alla sua ricchezza decantata e profonda, fa riferimento e si riattiva la sensibilità e la cultura creativa elaborata da Spoldi lungo il suo sistematico percorso espressivo; dalla rielaborazione dei valori di una cultura narrativo-visuale, con soffermata attenzione al codice iconografico centro-europeo, mimetizzato dalla leggerezza del gioco, dalla policromia vivace dell’energia infantile, da quella fonte colta e spesso drammatica della storia, si dilata la cognizione di un dolore latente, di un’amarezza non descritta ma ‘sussurrata’.
La dilatazione nello spazio di un racconto condotto per immagini segue il principio di scorrimento storico di quei cicli pittorici e scultorei antichi che hanno contrassegnato le più distanti epoche e culture; da essi Spoldi trae e coniuga attori e paesaggi diversi, testimoni attivi di una frequentazione riflessiva nel e del presente; in questo ambito si specifica l’attenzione alle relazioni tra due sistemi, quello dell’arte e quello dell’economia, da cui scaturiscono i processi che conducono alla Conferenza di Presentazione del Tallero Vascavolano.
Aldo Spoldi si è rivelato capace, attraverso l’istituzione della Banca di Oklahoma, di interferire attivamente, anche attraverso uno spiazzamento atemporale, con le questioni che animano e sorreggono la cultura economica occidentale attuale; un’operazione condivisa, articolata ed attiva, dal cui fallimento (2007) “un poco prima del default della Lehman Brothers e in anticipo sulla crisi del debito sovrano dei nostri stati” (A.S.) nasce l’Accademia dello Scivolo, chiamata ad operare nella didattica dell’arte attraverso una sua diretta presenza del mercato finanziario. Con maggiore evidenza ed ulteriore certezza il conio del Tallero Vascavolano, accompagnato dalle Obbligazioni e dagli strumenti monetari internazionali, predisposti da Daniele Bevacqua, l’esperienza dell’arte assume su di se e fa proprio il compito di farsi strumento di relazione; la cultura dell’arte si attiva come opera in grado di risultare motore di un’economia fondata sullo scambio di valori, tra quello dell’acqua e quello del denaro, affermandosi ispirazione produttiva: nell’opera-Tallero sta la terra-Vascavolano e da essa estrae e offre l’acqua fonte-femminile di vita, “il corpo diventa paesaggio…un paesaggio femmina con boschetti, pozzi, laghetti, torrenti,monti, seni e cascate” (Valentina Sonzogni “Terra Madre”, di energia e di produzione per il fare di quell’arte che disseta la percezione sensibile.
L’Accademia dello Scivolo con l’emissione della nuova moneta, con gli apparati -progetti e plastici – e gli strumenti essenziali che ne definiscono i contorni operativi – il pozzo -, si presenta frutto dell’incontro tra due distinti territori, dalla mediazione tra la cultura dell’arte e quella della terra, tra le forme della scultura e il valore dell’acqua, tra l’emozione del colore e quella della natura. La porzione di territorio, nato dallo scambio tra Spoldi e l’Amministrazione Comunale, diventa l’effettivo patrimonio su cui si basa il conio del Tallero per le future attività dell’Accademia.
Tutti i dati che questa edizione ha raccolto, raccontano la nascita e predispongono alla diffusione del Tallero Vascavolano, con le diverse Obbligazioni subito ritirate, i progetti e i contributi specifici; dati che provengono da un processo di incontro e di compenetrazione determinato e gestito dalla creatività visionaria di Aldo Spoldi e dal suo gruppo di lavoro, formato da Angelo Galvani, Michele Ferrari, Marco Ermentini.
In allegato troverete il catalogo della mostra.